Gabriele D'Annunzio

Vergilia Anceps

Nella pupilla tua,
nel disco
dell’occhio aurino
la prua,
l’acuta prua
del navil prisco,
come nella medaglia
della Tessaglia
risplende,
come nelle stupende
monete del potere
marino,
come nello statère
del porto licio
dal pirata fenicio
nominato Fasèla.
Alla vela! alla vela!
 
E nell’altra pupilla
scintilla
il grano a fiamma
come nel tetradramma
di Leontini
sul fiume Lisso
 
ubertà di Sicilia
dai fromenti divini.
E, s’io m’affisso
in te, la duplice arte
il cor mi parte.
O duro suol discisso!
Lungo solco navale!
E in una e in altra parte
la mia virtù si esilia,
o mia Vergilia
nautica e cereale.
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