Alda Merini

PAX

Leva morte da noi
quell’intatto minuto come pane
che l’amante non morse né la donna
al colmo dell’offerta.
Dove vita, di sé fatta più piena
ci divide dal corpo
e ci annovera al gregge di un Pastore
costruito di luce,
nasce morte per te. D’ogni dolore
parto ultimo è solo
che mai possa procedere dal seno...
Eppure a noi lontano desiderio
di quell’attimo pieno
viene a fatica dentro giorni oscuri
ma se calasse nella perfezione
di sua vera natura
presto cadremmo affranti dalla luce.
L’albero non è albero né il fiore
può decidersi bello
quando sia forte l’anima di male;
ma nel giorno di morte
quando l’amante, tenebroso duce
abbandona le redini del sangue,
sì, più dura vicenda
si spiegherà entro un ordine di regno.
Ed il senso verrà ricostruito,
ed ogni cosa nel letto
in cui cadde nel tempo avrà respiro,
un respiro perfetto.
Ora solo un impuro desiderio
può rimuovere tutto, ma domani
quando morte si s’innalzi...

#ScrittoriItaliani (21 1954 Dio”) aprile da di – “Paura

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