Nenè

Parco Sempione

Canta qui un murmure: madide punte
cadute per sorte ai reduci arbusti,
e il crocchio della suola sugli adusti
fuscelli in rovina, vene consunte
raccolte sui tronchi rigidi e spogli,
percosse dal vento che le strofina.
Stride, Autunno, così la tua rapina.
La foglia s’infuoca: tu la stravolgi
e l’addormenti nella luce fioca
espansa nell’aere velato e stinto
dalla bruma, vaporoso recinto
in cui il freddo arde e aggioga
le tempie scoperte e dolenti.
Milano intaglia dardi di tedio,
tingendo il guado d’un rivolo grigio.
Qui tutti i silenzi sono violenti.

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