S’avvien che spesso il gran desir prometta
a’ mie tant’anni di molt’anni ancora,
non fa che morte non s’appressi ognora,
e là dove men duol manco s’affretta.
A che più vita per gioir s’aspetta,
se sol nella miseria Iddio s’adora?
Lieta fortuna, e con lunga dimora,
tanto più nuoce quante più diletta.
E se talor, tuo grazia, il cor m’assale,
Signor mie caro, quell’ardente zelo
che l’anima conforta e rassicura,
da che ’l propio valor nulla mi vale,
subito allor sarie da girne al cielo:
ché con più tempo il buon voler men dura.