I’ fu’, già son molt’anni, mille volte
ferito e morto, non che vinto e stanco
da te, mie colpa; e or col capo bianco
riprenderò le tuo promesse stolte?
Quante volte ha’ legate e quante sciolte
le triste membra, e sì spronato il fianco,
c’appena posso ritornar meco, anco
bagnando il petto con lacrime molte!
Di te mi dolgo, Amor, con teco parlo,
sciolto da’ tuo lusinghi: a che bisogna10
prender l’arco crudel, tirare a voto?
Al legno incenerato sega o tarlo,
o dietro a un correndo, è gran vergogna
c’ha perso e ferma ogni destrezza e moto