Felice spirto, che con zelo ardente,
vecchio alla morte, in vita il mio cor tieni,
e fra mill’altri tuo diletti e beni
me sol saluti fra più nobil gente;
come mi fusti agli occhi, or alla mente,
per l’altru’ fiate a consolar mi vieni,
onde la speme il duol par che raffreni,
che non men che ’l disio l’anima sente.
Dunche, trovando in te chi per me parla
grazia di te per me fra tante cure,
tal grazia ne ringrazia chi ti scrive.
Che sconcia e grande usur saria a farla,
donandoti turpissime pitture
per rïaver persone belle e vive.