Giuseppe Giusti (Monsummano Terme, 13 maggio 1809 – Firenze, 31 marzo 1850) fu un poeta italiano del XIX secolo, vissuto nel periodo risorgimentale. Appartenente ad una ricca famiglia di proprietari terrieri, era figlio di Domenico Giusti e di Ester Chiti. Dai sette ai dodici anni fu affidato, per essere istruito, alle cure di Don Antonio Sacchi, ma non ne ricavò nulla di buono: «Avevo sett’anni [...] stetti cinque anni con lui, e ne riportai parecchie nerbate e una perfetta conoscenza dell’ortografia, nessuna ombra del latino [...] pochi barlumi di storia non insegnata; e poi svogliatezza, stizza, noia, persuasione interna di non essere buono a nulla».
Giuseppe Giusti (Monsummano Terme, 13 maggio 1809 – Firenze, 31 marzo 1850) fu un poeta italiano del XIX secolo, vissuto nel periodo risorgimentale. Appartenente ad una ricca famiglia di proprietari terrieri, era figlio di Domenico Giusti e di Ester Chiti. Dai sette ai dodici anni fu affidato, per essere istruito, alle cure di Don Antonio Sacchi, ma non ne ricavò nulla di buono: «Avevo sett’anni [...] stetti cinque anni con lui, e ne riportai parecchie nerbate e una perfetta conoscenza dell’ortografia, nessuna ombra del latino [...] pochi barlumi di storia non insegnata; e poi svogliatezza, stizza, noia, persuasione interna di non essere buono a nulla».
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tanti scossi inebriati cominciai esser côsi doventati entrai branco involontariamente ella suonato ubbíe buttan cessato dentro ritornava star eccoti bocche ghiro cantico äer sacro mosse penne lamento suono grave solenne stupisco cotenne fantocci esotici sentía inno amara uditi fanciullo domestica impara li ripete desiderio sgomento esilio visibilio forti costor pauroso degl italici moti slavi strappa tetti tenerci croazia boemme mandre svernar maremme disciplina muti derisi solitari stanno strumenti ciechi occhiuta rapina odio avvicina lombardo alemanno regna dividendo teme avversi affratellati povera lontana gioco fuggo caporale mazza nocciuolo piantato piolo rise emilio funesta folli esso entrando confuso spettacol miserando scoprii ...