Dalla raccolta "Crisalidi, amnesie di un giorno all'imbrunire"© di Francesco D'Addino
Vita, ti ho amato un tempo quando fosti sogno fra nuvole e le stelle. Iride diurno,
Se scavassi nel mio cuore troveresti il tuo nome come una ferita non rimarginata. Il tempo è solo una scusa per perd…
Nettare divino consolaci il cuor a noi vigliacchi di vita che non sapemmo amare. Rinfresca le nostre ugole
E nella notte all’ orizzonte artiglio di luna che graffia l’ anima.
Un attimo di Infinito cattura la mia vista, e toglie il respiro per quel ricordo come terra di conquista
Udendo il vento sperai suggerisse la vita, mutilai il dolore in piccole gocce
Uscì il sangue dalla bianca luna, ed io n’ ammirai il fondo dagli occhi per riuscire ad avere un sentore di verità. E consumai il tempo
L’arcigna bufera indomita soffia e pare infinita fra i giunchi e i tetti di tegole rotte.
Se scavassi nel mio cuore troveresti il tuo nome come una ferita non rimarginata. Il tempo è
Ventre amato e dolci natiche, tengono il tempo in un amoroso rifugio In sospeso: fra il cuore
È un sogno l’ amor mio sol tuo, il dolce sorriso, l’azzurro degli occhi e i lunghi capelli
Toglierò dal cuore il rosso sangue dell’amore, or nero e cosparso di vermi per fetida putrefazione! Leverò in alto i calici
Darei al cuore un altro battito, se solo fossi vera: Stella nelle mille notti buie. Darei alla coscienza
Per i campi della campagna è giunta l’ alba e canta il gallo in equilibrio su di un palo Erge il capo, l’anziano contadino
Natura originaria allo stato puro d’ogni cosa, coi suoi verdi prati e colline ambrate,