Arriva la notte
E la notte scese finalmente, e con lei anche il silenzio che accompagna ogni momento intimo. Scese trascinandosi dietro, con fare regale, il suo velo suggestivo di lucida tenebra, affollato di stelle. Arrivo procedendo piano come regina sicura della bellezza che la riveste tra la folla acclamante. Notte intensa, oscurita’ profonda che copre ogni notte le nostre brutture e le nostre ferite, che lenisce il dolore dell’esistere, che cerca di guarire con la dolcezza del silenzio questa natura colpita e inconsapevole.
La guida amava la notte, quell’enorme occhio nerissimo calato sul mondo... notte profumata di ricordi come di fiori solo l’immagine fissata dal tempo ingrato, ricordi di occasioni perse e mai piu’ riscattate anche se la storia benigna ci guardava ammiccante, aspettando un nostro gesto, una nostra parola, un nostro passo. E invece era in noi, inesorabile, l’attesa della notte come unica vera consolazione... notte madre, notte sorella, notte amante, notte unico luogo sicuro dall’ossessione della luce, della visibilita’... notte amara di lacrime ma sempre pronta a consolare il disperato, notte sognante unica meta del nostro giorno pelegrino.
Notte piena e libera, tempo prediletto dell’amore, notte illuminata dall’affinita’ di chi si e’ finalmente riconosciuto, ritrovato, riscoperto, e si bea e si trastulla nell’arte sacra dell’amore. Notte che ricrea animi distrutti ed esalta corpi assopiti, che illumina sguardi spenti con quella traccia di stella che solo lei sa donare. Notte tempesta di diamanti vivi in ogni cuore che sa ascoltare... il silenzio... la guida amava la notte perche’ poteva concedersi l’illusione di abitare altrove, di camminare per altre vie, su strade mai percorse... “Dove siamo?!”chiese il giovane terrorizzato di non vedere piu’ nulla...